
Il cammino dell’atleta
Quando si intraprende uno sport da giovanissimi, a tre, quattro, cinque anni, il rischio è spesso quello di un abbandono precoce. Quando le cose vanno bene si rimane nell’ambiente, ma senza praticare più l’agonismo: non si reggono i ritmi, non ci si sente all’altezza, si teme il confronto e le critiche.
Sarà anche per questo che siamo contenti dell’esperienza vissuta sabato scorso da Giulia Bernetti, impegnata a Lignano nella sua prima European Cup; un evento importante, affrontato con determinazione e volontà di crescere.
Le aspettative non sono state pienamente attese, le vittorie non sono arrivate, ma gli incontri disputati hanno dato modo a Giulia di aggiungere un altro, fondamentale tassello di esperienza alla sua carriera da agonista. Ha affrontato la quarta atleta nella ranking mondiale della sua categoria, i +78 kg, senza lasciarsi intimidire, ma dando il massimo.
E poco importa se è caduta. Ciò che conta è la volontà di rialzarsi e di continuare a volersi mettere in gioco. Ciò che si vede da fuori non può rispecchiare tutti i sacrifici, i momenti di sconforto, le paure e le gioie di chi sale sul tatami quasi ogni fine settimana per provare a portare in alto i colori della propria società sportiva.
Ciò che conta è che quel cammino sia percorso supportati dal gruppo. Ciò che ci auguriamo e per cui stiamo lavorando tutti, a vari livelli, è proprio per costruire una squadra, che si dia forza dentro e fuori dal tatami, perché la forza di un club si misura in quanta voglia di crescere riesce a trasmettere a ciascuno dei suoi associati, per continuare a guardare sempre con fiducia al futuro.